La nostra imbarcazione, Esmeralda, semplice ma funzionale
GIORNO 1
Insieme ai miei 2 compagni di viaggio atterro all’aeroporto di Balmaceda, dove Giovanni, direttore del CIEP (Centro de Investigación en Ecosistemas de la Patagonia) ci viene a prendere con il suo pickup.
Carichiamo le valigie e partiamo; sono stupito che non stia piovendo, visto il periodo invernale… Giovanni mi dice che “questo è l’anno più arido degli ultimi sessant’anni”. Sulla seconda “n” di “anni” inizia a diluviare.
Arrivati a Puerto Cisnes ci imbarchiamo per una breve crociera, che ci permetterà di esplorare alcune zone remote del fiordo Jacaf; l’obiettivo è prelevare campioni di spugne per successive identificazioni e fare transetti fotografici per poter descrivere la biodiversità e le comunità bentoniche della zona.
La piccola imbarcazione di legno è spartana, come si addice all’ambiente, e ha una sola cabina, in cui sono incastrati 4 piccoli letti ed una stufa a legna, immancabile compagna di viaggio.
Un grande esemplare di Lithodes sp., davvero impressionante
GIORNO 4
Abbiamo navigato per 3 giorni in un dedalo di canali e isolette, senza incontrare nessuno, senza elettricità, senza telefoni, senza la possibilità di lavarci o di cambiarci gli abiti da lavoro, immergendoci in posti dove nessuno si è mai tuffato prima.
L’alba del secondo giorno ci sorprende con uno squarcio d’azzurro ed un tiepido sole che ci rinvigorisce, e mostra i fiordi nella loro bellezza, mentre la notte successiva veniamo investiti da una forte tempesta.
Al mattino partiamo di buon’ora, e l’atmosfera è sublime: il mare è burrascoso, investito da frequenti sferzate di vento, dal cielo cupo scendono improvvisi scrosci di pioggia, e le ripide coste dei fiordi sono immerse nella spessa bruma.
La navigazione è accompagnata da gruppi di curiose otarie, che ci seguono per osservare da vicino questi ospiti inconsueti, e dalla incessante, maestosa e caparbia danza degli albatros, che sembrano divertirsi nello sfidare il vento ed i marosi.
E le immersioni? Sempre ricche di spunti interessanti; ecco una piccola anticipazione!
Grandi stelle marine Cosmasterias lurida avviluppano completamente un tronco sommerso
GIORNO 6
Una caratteristica dei fiordi cileni è la presenza di una rigogliosa foresta che si spinge fino all’estremità delle ripide coste rocciose.
Per questo, è frequente trovare grossi alberi caduti a pochi metri di profondità, in instabile equilibrio sull’abisso.
E subito si scatena una corsa per l’occupazione del nuovo substrato: spesso piccole cozze coprono completamente la corteccia, mentre grappoli di uova di calamaro pendono dai rami, e a volte numerosi grossi esemplari della stella marina Cosmasterias lurida si avviluppano su tronco e fronde creando un ipnotico intreccio di colori.
Un’aggregazione dei piccoli e colorati anemoni di mare Anthothoe chilensis
GIORNO 8
Siamo già di ritorno; una spedizione rapida ma direi fruttuosa: torniamo carichi di campioni di spugne, che verranno studiati a Genova per poter essere classificati, e da fotografie che analizzerò per descrivere al meglio le variazioni delle comunità bentoniche lungo i fiordi Puyuhuapi e Jacaf…altri tasselli del mosaico che stiamo pian piano componendo!