Il walking batfish Ogcocephalus cubifrons
Appartenenti all’Ordine Lophiiformes, lo stesso di altri pesci quantomeno bizzarri come rane pescatrici e frogfish, gli ogcocefalidi, comunemente detti walking batfish (da non confondere con i più noti pesci pipistrello della famiglia Ephippidae, con cui non hanno nulla a che vedere), sono davvero particolari: lunghi in genere una ventina di centimetri, compressi dorso-ventralmente e di forma tozza e triangolare, sono protetti da una pelle rigida e priva di scaglie, che spesso origina tubercoli e corte spine.
Praticamente incapaci di nuotare, sono però in grado di “camminare” sul fondale tramite pinne pettorali e pelviche trasformate in sorte di zampe rivolte in avanti. Ma non finisce qui: il capo termina in un “naso” lungo e appuntito (tecnicamente, un rostro), sotto il quale può essere estroflessa una corta esca che pende davanti ad un paio di labbra inquietantemente umane, spesso di colore rosso acceso!
Il walking batfish Ogcocephalus corniger; particolare dell’esca
A proposito dell’esca, quella dei walking batfish è, in rapporto a quella di altri lofiformi, piuttosto corta e priva di qualsivoglia appendice che possa attirare l’attenzione, e all’apparenza sembra quindi poco efficace…in realtà la spiegazione a questo apparente paradosso c’è: l’esca degli ogcocefali è una struttura ghiandolare, in grado di secernere sostanze odorose che attirano scavenger, ossia organismi decompositori, come alcune lumache fossorie, granchi e vermi policheti, che sono proprio le prede preferite da questi pesci.
Agli Ogcocephalidae appartengono 78 specie, divise in 10 generi, tutte dall’aspetto piuttosto inconfondibile; la maggior parte vive in acque molto profonde, tra 200 e 4.000 metri di profondità, soprattutto in mari tropicali e subtropicali, ma alcune rare specie del genere Ogcocephalus possono essere scovate in acque estremamente superficiali, benché solo in pochissime località al mondo.
Il Blue Heron Bridge, il ponte delle meraviglie
C’è un posto, a West Palm Beach, in Florida, considerato uno dei siti di immersione più affascinanti negli USA dagli amanti delle muck dive, le immersioni su sabbia: è il Blue Heron Bridge, un enorme ponte che attraversa parte di un sistema lagunare compreso tra la costa e l’oceano. Proprio lì sotto si concentra una ricchissima biodiversità, che comprende canocchie, granchi decoratori, vermi, minuscoli polpi, trigoni, cavallucci marini…ma soprattutto, sembra che il Blue Heron Bridge sia il luogo al mondo in cui sia più probabile incontrare gli strani ogcocefalidi!
E quindi…come resistere alla tentazione? Per me, un viaggio in Florida è l’occasione irrinunciabile per programmare due giorni di immersioni dalla riva dell’isolotto di sabbia bianca sui cui poggia il ponte, con un unico obiettivo: un faccia a faccia con l’incredibile walking batfish!
Il walking batfish Ogcocephalus corniger, visto dall’alto
E in effetti, sul basso fondo sabbioso interrotto da patch di alghe e qualche roccia sparsa, prestando attenzione ad evitare le fortissime correnti di marea e il traffico navale intorno all’isolotto, siamo riusciti nell’impresa, incontrando esemplari di due specie diverse, tutti intenti ad estroflettere la corta esca per attirare piccole prede, davvero uno spettacolo inusuale.
I walking batfish sono certamente tra i pesci più strani di tutti i mari, e questo è ciò che li rende così interessanti per i fotografi subacquei, i biologi marini e in generale chiunque ami le creature più bizzarre ed affascinanti del mare!